CHI SIAMO

FORWORK Italy in brief

La vita dei rifugiati in Italia e la loro integrazione nei mercati del lavoro locali sono questioni poco conosciute e scarsamente affrontate. L’obiettivo del progetto Fostering Opportunities of Refugee WORKers (FORWORK) Italy è quello di implementare un percorso innovativo per un’efficace integrazione nel mercato del lavoro italiano e valutare risultati occupazionali e sociali positivi. Pilotiamo l’azione proposta utilizzando una randomizzazione su larga scala in una regione del Nord Italia (Piemonte). L’intervento, che coinvolgerà circa 600 richiedenti asilo ospitati in un campione rappresentativo di centri di accoglienza, offre valutazioni delle competenze e servizi di tutoraggio di genere, abbinati a formazione linguistica e professionale, per sviluppare un piano di integrazione individualizzato. La valutazione controfattuale produrrà gli effetti causali di questo percorso innovativo verso un’efficace integrazione nel mercato del lavoro.

Il progetto è implementato da un consorzio di 8 istituzioni partner e 4 organizzazioni associate, che combina un partenariato istituzionale multilivello completo, conoscenza del contesto locale e solide competenze tecniche nel dominio della valutazione dell’impatto controfattuale.

Ambiente

Il progetto FORWORK è di grande rilevanza alla luce della crisi migratoria vissuta dall’Italia insieme a molti altri paesi europei negli ultimi anni, che ha causato uno dei più grandi episodi di sfollamento forzato e alcune delle più gravi situazioni di accoglienza di rifugiati nella storia moderna. Nel 2016, anno in cui il progetto FORWORK è stato ideato e sottoposto all’approvazione della Commissione Europea, Frontex ha segnalato 181.000 traversate verso l’Italia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale.

Altri 182.000 sono entrati in Grecia attraverso la rotta del Mediterraneo orientale, dopo il massiccio afflusso del 2015 (885.000). Questi due paesi da soli rappresentano ben oltre il 90% degli arrivi negli ultimi anni e, per la maggior parte dei migranti, sono porti di ingresso verso i paesi del nord Europa. I dati ufficiali di EUROSTAT mostrano che la Germania ha sopportato il peso maggiore di questo sconvolgimento demografico, con 745.000 domande di protezione internazionale nel 2016. In confronto, solo 123.000 domande sono state presentate in Italia.

Arrivi e domande di protezione internazionale, 2009-2016

Arrivi per percorso (migliaia)

1
2
3
1

Central Mediterranean route (through Italy)

2

Eastern Mediterranean route (through Greece and Bulgaria)

3

Other routes

Domanda di protezione internazionale (migliaia)

1
2
3
4
1

Italy

2

Germany

3

Greece and rest of Southern EU

4

Rest of Northern EU

Uno dei principali motori di questa differenza è l’opportunità percepita di un’integrazione socioeconomica a lungo termine. Ad esempio, l’ostacolo delle differenze linguistiche e la possibile mancanza di qualifiche affrontate dai rifugiati vengono affrontati in Germania offrendo corsi di lingua combinati con attività orientate al lavoro e consulenza. Questa politica nasce dall’idea che l’inclusione sociale sia parallela a un migliore accesso al mercato del lavoro, in linea con l’Agenda europea sulla migrazione. La formazione professionale, i tirocini e gli stage sono sostenuti dall’UNHCR tra gli strumenti più potenti per garantire la partecipazione.

Negli anni più recenti i flussi di immigrati sono diminuiti sensibilmente: secondo i dati UNHCR sono arrivati ​​in Italia circa 11.400 immigrati nel 2019 e 32.900 nel 2020. Ciò non toglie però che l’urgenza dei problemi relativi all’integrazione nei le reti sono diminuite. Nel 2018, c’erano praticamente 190mila rifugiati sul suolo italiano, il che rende di fondamentale importanza lo sviluppo di strategie per promuovere adeguatamente la loro integrazione.